domenica 17 agosto 2008

[Luoghi] Ultima gita fuoriporta. Trabocchi, Abbazia, Cimitero Canadese

Un'altra giornata da turisti, questa volta a sud di Pescara, fra colline e mare.



Vorrei dire poche parole, vorrei che le foto parlassero da sole, vorrei riuscire a trasmettere una componente che li ha accomunati tutti i luoghi che abbiamo visitato e che definirei i luoghi dei vuoti, dell'infinito, dell'eterio, dell'instabile apparente, della luce, della storia, del profumo del mare e della terra, dell'uomo, del sole e delle nuvole, del silenzio...dell'intangibile.

Luoghi:

"Trabocchi" urbani sul molo di S.Vito Chietino (CH)
l'Abbazia Cistercense di S. Giovanni in Venere a Fossacesia
"Trabocchi" sul mare di Fossacesia (CH)

Sembra un giro o un capogiro ma in realtà tutto è avvenuto nella calma più assoluta, godendoci ogni immagine per noi rivista ma questa volta spiegata, descritta, illustrata alla piccola Sveva...

...l'instabile apparente, il vuoto e il pieno, l'uomo.

E così...i "Trabocchi" urbani di S.Vito Chietino. macchine per la pesca realizzate in autocostruzione e ancora assolutamente funzionanti. Unico e raro esempio di architettura autocostuita (D.I.Y Building) esitente, insieme a qualche esempio di "case di terra" marchigiane. Ovviamente la mia passione da sempre per l'autocostruzione mi ha portato a conoscerli già durante gli studi e ad amarli ogni qualvolta riesco a rivederli da vicino. Scriverò presto un post sul mio blog D.I.Y., cercando di creare un parallelo critico con l'oggetto di design contemporaneo, ricollegandomi con il discorso fra Arte e Design.



" La macchina pareva vivere di una vita propria, avere un'aria e un'effigie di corpo animato.Il legno esposto per anni ed anni al sole, alla pioggia, alla raffica, mostrava le sue fibre.....si sfaldava, si consumava, si faceva candido come un tibia o lucido come l'argento o grigiastro come la selce, acquistava una impronta distinta come quella d'una persona su cui la vecchiaia e la sofferenza avessero compiuta la loro opera crudele.."(G. D'Annunzio, Il Trionfo della Morte)


Lo spazio infinito, immensità fra cielo e mare, la terra profuma d'olivo e di pini, il vento un sollievo.


E ora in collina, lì il cielo è terso le nuvole sono tutte sul mare. Abbazia romanico-gotica del XII sec., S. Giovanni in Venere. Un ulivo reduce dell'epoca racconta la storia della sua terra circostante, viene curato come un bambino per sapere dalla sua storia ciò che la storia non ha lasciato scritto. Ho conosciuto chi lo cura e vi assicuro che è vero amore.


Di nuovo ai Trabocchi quelli sulle spiagge..uno a destra l'altro a sinistra della spiaggetta trovata per caso.

..segnano la costa, si muovono e intorno la vita, le persone e i gabbiani.





E per finire il giro capogiro, il Moro River War Canadian Cemetery (Cimitero Canadese di Guerra del Fiume Moro) consacarato il 16 aprile 1944. Vi riposano le spoglie di 1615 soldati caduti nell’ultimo conflitto mondiale. E' un vero gioiello, curatissimo, silenzioso, le tombe tutte uguali, cristiani, ebrei, atei sepolti tutti insieme...e tutti giovanissimi. C'è una pace strana che non fà pensare alla morte..noi ci veniamo tutte le volte che siamo da queste parti.


....il silenzio, il verde e il bianco, l'ordine la simmetria..la pace del poi...





Qui finisce la nostra tranquilla seconda gita fuoriporta...domani si riparte sperando che ci abbia regalato una benefica carica emotiva...


Ritornerò presto a cucire...
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5 commenti:

Unknown 18 agosto 2008 alle ore 06:31  

Ma che bellezza!!! Grazie per tutte queste spiegazioni e link! Appena un po' più sveglia vado a vedermeli tutti. Sono innamorata dei trabocchi, davvero! Fortunelli! Un abbraccio

Anonimo,  19 agosto 2008 alle ore 17:03  

Grazie mille roberta, il tuo è il primo commento, al di fuori della mia dolce metà, quindi per me è speciale. Grazie anche per le bellissime foto che hai mandato alla Fata, un posto meraviglioso. Una volta su una rivista ho visto anche quelle bellissime costruzioni con delle strane forme ma adesso mi sfugge il nome, a presto, Iggy.

Anonimo,  19 agosto 2008 alle ore 17:27  

Ciao Roberta, ora ho visto anche l'altro commento su fato bislacco, ma cosa è DIY, sono nuovo e forse mi sono perso qualcosa. Grazie del tuo benvenuto e spero tanto che il mio racconto ti piace. Tra non molto voglio anche presentare dei lavoretti di restauro su fato bislacco. A presto e grazie ancora.

Cristina 21 agosto 2008 alle ore 11:56  

Che luoghi magnificiiii! Grazie delle spiegazioni ... interessantissime!
Certo che con le foto che hai fatto (bellissime!!) potresti "buttarti" prima o poi nel mondo SCRAP!!!
Un bacione
Cri

Mammamsterdam 26 agosto 2008 alle ore 00:09  

Sarebbero le pinciaie, le case di terra cruda, vero? Da bambina ne ho vista demolire una con la palla, si è proprio polverizzata.

Poi ci ho tenuto una conferenza, ma non era farina del mio sacco, non tutta. Grazie per farmi rivedere posti che fra poco intendo far conoscere agli orsi, tutti e tre.

Ciao,
Ba

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...ero "creativa" anche a 6 anni, passai un'estate a fare collanine da vendere ai tedeschi del campeggio, a 15 cucivo vestiti per me e le mie amiche, a 25 realizzavo plastici per l'Università di architettura, a 40 mi dedico al cucito creativo. Mia figlia di 4 anni è come me. Spero che lei non disperda le energie.

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