giovedì 5 giugno 2008

[Oggetti di vita] Il kit Ago&fFilo e altro...della trisavola (1900?)

Dopo aver pubblicato la macchina da cucire mi sono ricordata di avere in garage, in una valigia dei ricordi, questo cofanetto in velluto rosso e angoli di argento con cui giocavo da ragazzina e che poi è diventato mio. Apparteneva alla trisavola, pare fosse molto ricca e di lei mi sono rimaste diverse cose anche la sua sua storia...affascinnate e inquietante allo stesso tempo...la storia di una cugina sterile della bisnonna che ebbe in "adozione" la nipote che a tutti gli effetti ne divenne la figlia. Quando ero bambina mi sembrava una favola questo racconto, oggi con una figlia che amo alla follia non mi capacito ad immaginare, ed era così, quanto fosse più facile all'epoca separarsi dai figli. Io che non riesco a far andare la mia bimba dalla nonna una settimana al mare per paura di soffrire di malinconia e quel dolore non lo sopporterei....

Questa figlia, che così tanto amo, guardando il cofanetto e prendendo in mano la bambolina mi ha chiesto: "mamma, ma perchè c'è questa bambolina in questa scatola per cucire? e perchè c'è ne sta un'altra nell'ovetto e il dado? mi fermo a pensare...e le dico: "..bene..ascolta..: all'epoca le mamme e le nonne e tutte le donne di casa cucivano in casa insieme, e le figlie piccole, presto avrebbero imparato a ricamare, giocavano intorno a loro anche con i loro attrezzi perchè i giocattoli non erano tantissimi e non c'erano i cartoni alla tele.. Pensa come erano fortunati questi bimbi che stavano sempre insieme alle donne della loro casa, e quante cose facevano con loro.?.....(". Per mia figlia era tutto così normale rispetto al cucire in casa al fare...meno rispetto a nonni e zii e genitori tutti sotto lo stesso tetto!!)



Ho continuato a pensarci su da sola..

....era in qualche modo una maniera di condividere i lavori "di casa" con i propri figli; le famiglie erano grandi e la condivisione della vita quotidiana più profonda e reale, necessaria e utile.

Mi ha trasmesso pace e finalmente mi sono rasserenata ripensando a mia nonna. In questo clima di condivisione non avrà sofferto affatto nel cambiare madre?...mi sembrava di nuovo una favola quel racconto antico ma parallelamente ho pensato ad oggi e mi ha inquietata la visione della mia stessa famiglia composta da tre sole persone, con nonni e zie lontani. E ora? Continuo a pensare?
Nooo, penso solo che, per fortuna almeno il cucito nella mia casa non manca e viene completamente condiviso da "tutti" i suoi componenti. Penso che non sia poco, chi cuce ed ha bimbi lo potrà confermare. Mi sono consolata serenamente....
Basta con i ricordi...il cofanetto è una vera delizia.
Il contenuto interno, eccetto l'ovetto che è in legno, è tutto in avorio...e le forbici mini tagliano veramente e sono in argento e oro rosso.
Condividi/Segnala questo articolo

7 commenti:

Mammamsterdam 6 giugno 2008 alle ore 01:15  

Capisco benissimo il tuo stato d'animo di madre, ma da un lato, se c'è uno stato di indigenza (e non so nello specifico la tua famiglia, ma quello che so della mia si) la fame fa tanto.

Sapere che tuo figlio dalla zia sta meglio, mangia, ha un'istruzione, si sistema, forse aiuta al distacco. Gli stai creando un futuro che tu, in casa, non gli puoi offrire.

Poi magari, gioca anche la compassione per la donna sterile: io ho tanti figli, lei non può averne, è un modo di legarsi di più a una parente a cui vuoi già bene. Diventare qusi sorelle.

Poi come giustamente ricordi, una volta le famiglie erano grandi ed unite. I figli erano un po' di tutti, sicuramente di chi se ne occupava al momento.

Non a caso in italiano i nipoti sono i figli sia dei fratelli e sorelle (e cugini), sia dei figli. Ovvero, sono nipoti indifferenziatamente tutti i bambini di casa che non hai generato di persona. Facci caso, in altre lingue non è così.

Poi i bambini una volta non erano soggetti attivi, rifacci caso: maschio e femmina si usa per gli animali e i bambini, cioè gli abitanti della casa senza poteri decisionali.

Erano realtà molto diverse, bisognerebbe interpretarle nei loro termini, purtroppo non li conosciamo a fondo. Ma nella lingua c'è già tutto.

Bello il cofanetto e bello il cucire insieme. mi ricorda cose della mia, di famiglie, ma te le racconto un'altra volta.

m.daniela 6 giugno 2008 alle ore 06:48  

OOOOHHHHHHHH....sono a bocca aperta!
questo cofanetto è un vero tesoro! Grazie per la bellissima storia

fux 8 giugno 2008 alle ore 22:51  

... come in un film!
Bellissimo racconto il tuo e anche quello di mammamsterdam.
Ho visto le tue Singer. Uno spettacolo! In famiglia ne ho una nera così, ma quasi quasi mi piace tanto quella rossa anni 70.
Ciao.
Francesca

Alessia 13 marzo 2011 alle ore 09:05  

e' stupendo questo kit vintage :)

mae 13 marzo 2011 alle ore 09:15  

Wow ... è davvero un tesoro bellissimo!!
Non vedo l'ora di farlo vedere a mia mamma :)
ciao
Maè

Anonimo,  21 giugno 2012 alle ore 15:19  

Pensa Roberta che ho una mamma che quando ero piccola mi cuciva i vestiti (autodidata, in quanto sapeva cucire e comprava i cartamodelli di Burda che si vendevono in confezione nei negozi) e con gli avanzi faceva un vestito anche alla mia bambola preferita, così qundo uscivo la bambola era vestita come me. Grazie per avermi fatto ricordare questo pensiero che era racchiuso in una "scatolina " dei miei ricordi.Un abbraccio Giovanna e so già che indovini chi sono

Posta un commento

About This Blog

Blog Archive

Informazioni personali

La mia foto
...ero "creativa" anche a 6 anni, passai un'estate a fare collanine da vendere ai tedeschi del campeggio, a 15 cucivo vestiti per me e le mie amiche, a 25 realizzavo plastici per l'Università di architettura, a 40 mi dedico al cucito creativo. Mia figlia di 4 anni è come me. Spero che lei non disperda le energie.

  © Blogger templates The Professional Template by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP